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Emanuele Impellizzeri, arrestato l’omicida di Chiara Ugolini

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Emanuele Impellizzeri – Ecco cos’è successo all’assassino di Chiara Ugolini morta nell’omicidio di Calmasino: la dinamiche. Le ultime notizie dall’Italia e dal mondo aggiornate 24 ore su 24 tutte le ultime news in tempo reale.

Emanuele Impellizzeri è entrato furtivamente dal terrazzo nell’appartamento dove viveva Chiara Ugolini, la 27enne trovata morta in un lago di sangue domenica in un’abitazione a Calmasino di Bardolino (Verona), una zona collinare sopra il lago di Garda. Lì – per motivi ancora in fase di ricostruzione – l’avrebbe poi aggredita uccidendola: sulle modalità sarà la conferenza stampa in corso da parte della Procura e dei carabinieri di Verona a fare chiarezza. Di certo non è ancora sta trovata nessuna arma del delitto.

Il ritrovamento del cadavere di Chiara Ugolini

È stato il fidanzato, con cui la donna viveva, a scoprire il cadavere, e ad avvertire le forze dell’ordine. Il presunto assassino, Emanuele Impellizzeri di 38 anni, originario di Catania ma da tempo residente nel Veronese, è poi stato fermato in piena notte mentre fuggiva in moto all’altezza di Firenze lungo l’autostrada A1, avrebbe confessato il delitto.

La vittima

La vittima aveva 27 anni. Secondo quanto si è appreso, si era trasferita da Fumane (Verona), in Valpolicella, sul lago di Garda per vivere con il compagno. L’allarme è scattato perché la 27enne non si era presentata al lavoro. Già quando non erano chiare le notizie sulla morte della donna, il pm di turno Eugenia Bertini aveva disposto l’autopsia. Chiara era riversa a pancia in giù, con una piccola chiazza di sangue vicino alla fronte. Da una prima ispezione del cadavere non c’erano segni evidenti di ferite provocate da armi da taglio o da fuoco così, non come non ci sarebbero segni di effrazione sulla porta di casa: una prima indiscrezione poi confermata dalla certezza che Impellizeri è entrato dal terrazzo.

Indagini subito indirizzate ai vicini

Le indagini dei carabinieri si sono subito concentrate sulle altre persone che vivono nella palazzina di via Verona, uno stabile di tre piani, e in particolare sull’uomo, poi fermato in Toscana, che avrebbe precedenti penali ma di cui si erano perse le tracce. La donna era dipendente in un negozio di abbigliamento gestito dal papà del fidanzato: secondo le prime informazioni avrebbe smesso di lavorare dopo pranzo, rincasando per mangiare. Doveva tornare nel punto vendita verso le 18. Non vedendola arrivare, il compagno avrebbe tentato di contattarla senza riuscirci: una volta arrivato nell’abitazione, l’ha trovata a terra con una ferita in testa.

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Fonte: Corriere della Sera

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