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Trombosi Astrazeneca 18enne, Bassetti: “Non si scateni psicosi!”

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Trombosi Astrazeneca 18enne – Il caso della ragazza 18enne, vaccinata con una dose di AstraZeneca, e operata al Policlinico San Martino di Genova per una trombosi, “non deve scatenare la psicosi”. Questo il pensiero del direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, sentito da Il Giornale d’Italia. Fino a questo momento, spiega il medico, “la risposta dei giovani è stata la risposta di ragazzi che intelligentemente si rendono conto di quanto è importante il vaccino”.

“Qualcuno – continua – sta dicendo che i giovani si vaccinano solo perché così possono tornare i liberi. No. Secondo me i giovani hanno capito sulle loro spalle cosa vuol dire più di un anno di pandemia e si sono resi conto che con il vaccino sono in una situazione di maggiore sicurezza”.

Trombosi Astrazeneca 18enne, l’opinione di Bassetti

Per quanto riguarda il caso della 18enne ricoverata, “giusto segnalare il caso rapidamente agli enti competenti per la farmacovigilanza – riprende il Professore – ma le trombosi possono essere causate anche dalla somministrazione contemporanea di altri farmaci”. “Quando ci si vaccina”, non solo contro il Covid, ma in generale, continua Bassetti, “il medico deve essere informato se si assumono terapie specifiche“. Ma c’è stata o no una buona risposta quella dei giovani nella campagna vaccinale? “Io direi un’ottima risposta che può servire anche alle persone più avanti negli anni”, ha detto, sempre a Il Giornale d’Italia, Matteo Bassetti.

“Cioè”, spiega, “io mi sarei aspettato una maggiore risposta da parte dei 50-60enni, invece i giovani hanno voluto dimostrare che, nonostante quello che si è detto di loro per almeno un anno – e cioè che erano delle persone non pensanti e degli scellerati a fare certe cose, in realtà hanno reagito sul campo in modo migliore, cioè coi fatti e non solo con le parole. Si sono prenotati con i vaccini e, secondo me, si sono anche informati bene“.

E ancora: “Io ho visto dalle domande che ho ricevuto, dalle mail e dalle prenotazioni che i giovani si sono documentati e hanno capito che oggi il vaccino è una risposta. Si deve sempre tenere conto che sono farmaci e come tali hanno – come tutti i farmaci – effetti collaterali. Gli effetti collaterali che purtroppo stiamo vedendo oggi sono da capire se sono legati al vaccino o meno”.

“Però questo accade quando si prende qualsiasi tipo di farmaco”, ha continuato Bassetti. “Se prendiamo il bugiardino di ogni farmaco, anche da quelli da banco, hanno importanti effetti collaterali. Dall’aspirina alla tachipirina per passare alla pillola anticoncezionale. Sono tutti farmaci che i giovani usano abitualmente e hanno tutti effetti collaterali nella maggior parte dei casi anche superiori a quelli del vaccino. Certo è che se ciò colpisce nel momento in cui siamo in una fase di vaccinazione di massa, è normale che si amplificano questi effetti“.

Covid, Bassetti: “Buona campagna vaccinale che può ancora crescere”

Il dottor Bassetti ha riportato a Il Giornale d’Italia anche un bilancio della campagna vaccinale. “Mi sembra un ottimo bilancio, al di là di ogni più rosea aspettativa”, dice. “Nel senso che fare 1 milione e 200 mila dosi in un giorno sia un obiettivo che era stato posto per i primi di luglio, mentre noi ci siamo arrivati ai primi di giugno. L’opinione è che sia una buona campagna vaccinale che può ancora crescere e può arrivare ancora più in alto. Se continuiamo così a settembre avremmo raggiunto ampiamente tre quarti della popolazione italiana con una dose e questo è un dato, credo, straordinario”.

A proposito della seconda dose di vaccino, per chi ha già contratto il Covid è comunque necessaria?

“Secondo me no se si ha già avuto il virus. Chi ha fatto il Covid rientra in quella categoria di persone che potrebbero evitare di fare la seconda dose. Questa è una delle situazioni in cui vale la pena di fare una sierologia dopo la prima dose. Chi ha fatto già il Covid potrebbe fare un’analisi sierologica per capire se ha bisogno o meno della seconda dose. Nella maggioranza dei casi credo non ce ne sia bisogno”.

Covid, Bassetti: “Mascherine oggi anacronistiche in zona bianca”

L’infettivologo ha parlato poi anche delle mascherine che ormai da un anno e mezzo siamo costretti a indossare e che non ci fanno respirare. “Già da adesso nelle zone bianche”, dice Bassetti, “dove ci sono 10-20 contagi per 100 mila abitanti già adesso si può pensare di levare l’obbligo all’aperto. Siamo al 45% della popolazione italiana che ha già ricevuto almeno una dose, ci sono Regioni che addirittura hanno superato ampiamente il 50% e io credo quindi che a breve si dovrà pensare di togliere la mascherina all’aperto che diventa una figura anacronistica oggi.”

E ancora: “Pensare che uno vada alla spiaggia, a fare una gita in montagna o si faccia il bagno in mare con la mascherina mi pare che sia abbastanza ridicolo“.

Ma come sarà quest’estate?

“Mi pare che sarà una buona estate. Ci sono buoni segnali. Dobbiamo però cercare di evitare di pensare che sia tutto finito. Bisogna continuare nella vaccinazione ed è necessario che le persone sappiamo che hanno un appuntamento importante quest’estate con i vaccini e, nonostante i numeri siano ottimi, non bisogna pensare che tutto sia finito. Tutto sarà finito quando avremo il 100% della popolazione fragile vaccinata e almeno il 65-70% del resto della popolazione coperta. A quel punto il virus circolerà meno. A ottobre avremo dei casi, ma saranno molto meno di quelli di oggi”.

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fonte: ilgiornaleditalia.it

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