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Cristian Garavelli, alpinista cade nel vuoto per 30 metri: è salvo

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Cristian Garavelli – Ecco cos’è successo nel dettaglio lunedì 17 agosto 2021 sul massiccio del Monte Bianco: la dinamica. Le ultime notizie dall’Italia e dal mondo aggiornate in tempo reale 24 ore su 24 tutte le ultime news.

Un volo di 30 metri dalla parete del Dente del Gigante, a 4.000 metri, e poi lo schianto contro le rocce. Una caduta che quasi sempre è fatale in quelle condizioni. Ma fortunatamente non lo è stata per Cristian Garavelli, trentenne di Bergamo, protagonista di un’incredibile avventura a lieto fine nel massiccio del Monte Bianco.

Cristian Garavelli, miracolosamente salvo

L’incidente risale a lunedì scorso, nel pomeriggio, mentre in quota soffiava un vento fortissimo. Lui e il suo compagno di cordata stavano scendendo verso il ghiacciaio. «Ci stavamo calando in doppia corda per arrivare a fare sicura — racconta — ma in quel punto il chiodo di sicurezza è tutto spostato a sinistra. Non riuscivo ad avvicinarmi. C’era il vento, era forte. Le ho tentate tutte, ma proprio tutte. Mi sono tirato su con le braccia, il nodo di sicurezza non ha tenuto».

Così Cristian è rimasto appeso alla parete, con centinaia di metri di vuoto sotto agli scarponi, attaccato alla roccia solo grazie alla forza delle braccia. «Mi sono tenuto con tutta la forza che avevo — continua — e ho tirato fuori dallo zaino la piccozza per fissarla in parete. Le energie hanno iniziato a mancarmi. Alessandro, il mio compagno di cordata, era in sosta. Gli ho chiesto di muovermi la corda. Ma il vento era troppo forte».

“Dopo 2 ore mi sono lasciato andare, pensavo di morire”

I due sono comunque riusciti a dare l’allarme. Il Soccorso alpino valdostano, la Guardia di finanza di Entreves e il Peloton di haute montagne di Chamonix hanno tentato di salire in quota con l’elicottero per recuperarli, ma le condizioni meteo erano proibitive per il volo. Allora sono partite delle squadre a piedi dalla base del Dente del Gigante per raggiungere la cordata in difficoltà. I tempi dell’operazione di soccorso si sono così allungati. «Sono rimasto sospeso nel vuoto due ore — aggiunge — e poi le forze mi sono mancate, le braccia hanno ceduto e mi sono lasciato andare. Ero sfinito, stremato, mi sentivo svenire. Pensavo di morire. Prima di precipitare nel vuoto il mio pensiero è andato a mia moglie».

Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, Cristian Garavelli era in mezzo alle rocce, privo di sensi, ferito ma vivo. Lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale Le Chal di Contamine-sur-Arve, in Alta Savoia. Ha riportato vari traumi ma non è in pericolo di vita. Per i medici francesi «c’est un miracle». La moglie sta organizzando il suo rimpatrio, per completare le cure in Italia. Il compagno di cordata è rimasto illeso: le guide lo hanno accompagnato a valle dopo una lunga marcia nella notte sul ghiacciaio.

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Fonte: Corriere della Sera

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