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Nuovi colori regioni Italia, una va verso la zona bianca

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Nuovi colori regioni Italia – In attesa dei dati ufficiali della Cabina di regia sul coronavirus (attesi per oggi pomeriggio), e della decisione del Ministero della Salute sui colori delle varie zone d’Italia (prevista per domani), le Regioni fanno i loro conti. Ottimisti Piemonte, Lazio e Friuli Venezia Giulia, che prevedono di restare in giallo, così come la Lombardia.

“Noi siamo in bilico ma aspettiamo le decisioni del Governo” dice invece Raffaele Donini, assessore regionale dell’Emilia Romagna, che rischia di passare all’arancione. I contagi e i ricoveri in aumento dovrebbero portare all’arancione anche le Marche. Le anticipazioni rischiano però di dover essere riviste dopo i bollettini di oggi e domani. Vanno dunque prese con cautela.

Le regioni più a rischio di passare all’arancione fino a ieri erano la Lombardia (dove quattro comuni sono in lockdown), che però oggi conferma di avere dati da giallo, e le Marche, dove i contagi sono in aumento soprattutto nella provincia di Ancona. La situazione più delicata è quella dell’Abruzzo dove ci sono già due province in zona rossa, quelle di Pescara Chieti. Da venerdì, però, c’è il serio rischio che l’intera regione sfori l’indice Rt 1.25 (il limite per passare in rosso), anche a fronte del record di ricoverati degli ultimi due mesi registrato oggi.

Nuovi colori regioni Italia, attesa per la decisione finale

Anche l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) accende un campanello d’allarme sull’Umbria, dove il 59% dei posti in terapia intensiva è occupato da pazienti Covid e dove è stata rilevata la circolazione di varianti inglese e brasiliana. La soglia del 40% dei posti letto nei reparti non di terapia intensiva risultava superata da Umbria (55%), Bolzano (46%) e Marche (45%). Continua a calare, a livello nazionale, il numero delle terapie intensive occupate da pazienti Covid.

Le percentuali si attestano infatti al 23%, ben 7 punti sotto la soglia critica del 30% e in calo di 4 punti rispetto ai dati di tre settimane fa. Sei regioni tuttavia sono in situazione ancora critica, ovvero Abruzzo (33%), Friuli Venezia Giulia (34%), Marche (33%), Molise (31%), Bolzano (39%) e soprattutto Umbria.

Il Friuli Venezia Giulia, secondo quanto anticipato da un rapporto del Ministero della Salute relativo alla settimana dall’8 al 14 febbraio, vedrebbe il suo indice Rt scendere da 0,98 a 0,8. Sembra dunque scongiurato il passaggio verso l’arancione, che era stato paventato da indiscrezioni dei giorni scorsi. “Secondo le nostre previsioni, il Friuli Venezia Giulia continuerà a restare in zona gialla” ha detto il governatore Massimiliano Fedriga.

“Come di consuetudine – spiega Fedriga – attendiamo nella giornata di domani dall’Istituto superiore di Sanità l’indicazione settimanale sul colore. Tuttavia, analizzando i dati in nostro possesso con gli esperti che fanno parte della task force sul monitoraggio della pandemia in Friuli Venezia Giulia, non ci aspettiamo cambiamenti. Contagi e ricoveri sono in calo. Un dato incoraggiante, ma continuiamo a tenere alta la guardia”.

Avrebbe infine, nela teoria, numeri da zona bianca la Valle d’Aosta. Sarebbe la prima regione in Italia. La piccola regione alpina per la terza settimana consecutiva ha meno di 50 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti. I ricoverati in ospedale sono 8, di cui solo 2 in terapia intensiva.

Con il passaggio in zona bianca decadrebbero divieti e chiusure (palestre, cinema, teatri) oltre che l’efficacia del Dpcm che blocca lo sci amatoriale fino al 5 marzo. Il presidente Erik Lavevaz è “felice dei risultati raggiunti” ma avverte: “Servirà un’attenzione fortissima al rispetto dei protocolli e alla responsabilità individuale di ogni cittadino, per non vanificare i sacrifici fatti finora”.

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fonte: repubblica.it

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