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Vittoria Colizza: “Evitiamo mutazioni variante Delta con vaccini”

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Vittoria Colizza – Le dichiarazioni della ricercatrice e fisica Vittoria Colizza sul Covid in un’intervista rilasciata oggi 14 luglio 2021. Le ultime notizie dall’Italia e dal mondo 24 ore su 24 tutte le ultime news aggiornate.

“Dobbiamo intraprendere tutte le strade possibili per convincere le persone a vaccinarsi. La variante Delta è caratterizzata da un’altissima contagiosità e sarà necessario raggiungere un’ampia fetta di popolazione, compresi gli adolescenti. E’ l’unica arma che abbiamo per uscire da questa situazione ed evitare il rischio di ulteriori varianti resistenti ai vaccini”.

Così Vittoria Colizza, fisica che a Parigi dirige l’EPIcx Lab. Un laboratorio che studia i modelli delle epidemie e contribuisce a orientare le scelte del governo francese, fa il punto sull’attuale situazione epidemica.

Vittoria Colizza, l’intervista

Oggi Ema ed Ecdc hanno ribadito che la variante delta non solo è più trasmissibile ma è associata ad una maggiore ospedalizzazione. Oltre ai non vaccinati, quanto rischia chi ha ricevuto solo una dose di vaccino?

Che la variante delta fosse associata ad una maggiore ospedalizzazione era già stato spiegato dallo studio scozzese pubblicato qualche settimana fa sul Lancet. Sappiamo che con le due dosi di vaccino c’è un’eccellente copertura, mentre si registra una diminuzione di copertura su chi ha ricevuto una sola dose. Proprio alla luce di questi dati molti Paesi hanno cominciato già da tempo a ridurre le tempistiche tra prima e seconda dose che in un primo momento erano state dilatate per raggiungere più persone nel minor tempo possibile.

La raccomandazione, tra l’altro già avanzata più volte anche dall’Ema nelle ultime settimane, è quindi quella di stringere quanto più possibile i tempi per i richiami. Quanto alle persone non vaccinate, è evidente che sono molto più a rischio oggi con la circolazione di una variante fortemente trasmissibile.

Sappiamo che ci sono differenze importanti sul livello di vaccinazione della popolazione anche all’interno dei diversi Paesi europei, in questo scenario c’è il rischio che si vengano a generare mutazioni resistenti agli attuali vaccini?

Il rischio di ulteriori mutazioni c’è sempre. Che tipo di mutazione potrebbero venirsi a creare dipenderà dalle condizioni epidemiche e dal profilo immunitario della popolazione, oltre che dalle condizioni con le quali queste verranno selezionate. Questo sicuramente è un pericolo.

Si deve quindi tenere bassa l’incidenza, vaccinando il più possibile, sia per evitare di avere impatti sanitari che per avere, dal punto di vista epidemiche ed evolutivo, meno possibilità di replicazioni del virus e quindi meno possibilità di generazione di varianti più pericolose sotto vari aspetti.

Nel caso di mutazioni del virus resistenti ai vaccini, quelli ad mRNA si potrebbero aggiornare in tempi brevi i vaccini?

Sì, questi possono essere aggiornati in tempi relativamente brevi. Dobbiamo comunque sottolineare che per il momento, anche contro la variante delta, abbiamo eccellenti valori di efficacia contro le forme sintomatiche con i vaccini attualmente a disposizione. Chiaramente bisogna prepararsi anche ad altre situazioni che non possiamo escludere. Il problema principale al momento è che dopo una larga campagna vaccinale iniziata a gennaio, si è cominciato da tempo a vedere un diffuso rallentamento campagne vaccinali per svariati motivi.

Il numero di prime dosi somministrate è iniziato a calare anche in Italia. In Francia abbiamo iniziato a vedere questo fenomeno già da fine maggio. Ora in vista del prossimo autunno dobbiamo ora insistere e continuare a comunicare per convincere la popolazione più scettica, perché il vaccino è l’unica arma a nostra disposizione per uscire da questa crisi.

Sul Green Pass obbligatorio

In tal senso, come giudica l’utilizzo del green pass da poco annunciato dal presidente Macron?

Creso si debbano utilizzare tutti i mezzi possibili. Tra i non vaccinati ci sono i totalmente contrari, ma esistono anche tanti titubanti ed incerti. Dobbiamo far capire loro che la vaccinazione è assolutamente necessaria. Anche perché a causa dell’altissima contagiosità della variante delta dovremo raggiungere una larghissima porzione della popolazione.

Si possono azzardare percentuali di immunità di comunità?

No, non si può azzardare una precisa percentuale da dover raggiungere al momento. Di recente abbiamo fatto uno studio nel quale abbiamo dimostrato che servirà anche una forte vaccinazione degli adolescenti. I minorenni costituiscono una grossa percentuale della popolazione e di conseguenza una copertura vaccinale che li escludesse non sarebbe stata sufficiente. Tornando alla Francia, qui storicamente c’è una larga fetta di popolazione reticente sulle vaccinazioni. Per questo si sono resi necessari sforzi supplementari.

La scelta francese del pass sanitario è stata dettata dalla volontà di garantire alle persone una vita sociale il più normale possibile fornendo però al contempo una maggiore sicurezza. In tal senso il tampone è un elemento di filtraggio ma non protezione. Combinando la protezione dei vaccini ed il filtraggio dei tamponi si spera di limitare i rischi per la comunità e convincere le persone più titubanti ad andare verso la vaccinazione.

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Fonte: Huffington Post

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