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Stefano Ansaldi, nuova perizia su ginecologo morto a Milano: “Ucciso”

Stefano Ansaldi – Arriva una nuova perizia sulla morte di Stefano Ansaldi, ginecologo campano morto nel 2020 a Milano: ecco cosa evidenzia. Le ultime notizie dall’Italia e dal mondo aggiornate in tempo reale 24 ore su 24.

Nuovi sviluppi nel caso del ginecologo campano trovato morto in un sottopasso a Milano. Lì dove viveva e lavorava. Morto con la gola recisa da un taglio presumibilmente procurato da un pugnale. La famiglia di Stefano Ansaldi, questo il nome del professionista trovato morto il 19 dicembre del 2020, ha depositato nelle scorse ore una perizia di parte attraverso cui si oppone alla richiesta di archiviazione del caso formulata in aprile dalla Procura di Milano e che tendeva a rubricare l’episodio come suicidio. La speranza dei familiari è che l’inchiesta prosegua e faccia piena luce su quanto accaduto.

Stefano Ansaldi, le due perizie a confronto

Alla base della decisione della Procura di chiedere l’archiviazione, oltre che le risultanze investigative prodotte dai carabinieri della seconda sezione del Nucleo investigativo del comando provinciale di Milano e che fonderebbero anche su testimoni oculari, c’è l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo del noto professionista 65enne e depositata dai consulenti Alessio Battistini, Domenico De Candia e Lavinia Mastroluca.

«In definitiva – si legge in coda al documento – venendo al caso in esame, gli elementi morfologici discussi depongono per un gesto auto-lesivo». L’esito della consulenza voluta dalla famiglia e depositata dagli avvocati Francesco Cangiano e Luogo Sena propende per un’altra ipotesi. E cioè che il ginecologo sia stato aggredito ed ucciso. Per il perito incaricato, il medico legale Fernando Panarese, Stefano Ansaldi non si è potuto suicidare perché sarebbe stato assalito alle spalle da uno sconosciuto. Quest’ultimo con la mano destra gli avrebbe inferto un taglio con una lama che partito dal pomo d’Adamo è arrivato fin sotto la mandibola destra. Ma con una dinamica e una direzione – sostiene la perizia del medico legale nominato dalla famiglia – che sarebbe stata innaturale per il movimento del polso del medico morto. A questo punto si attendono ulteriori sviluppi e le decisioni della magistratura inquirente.

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Fonte: Corriere della Sera

Riccardo

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