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Dove cadrà il razzo cinese? Ultime novità e i rischi per l’Italia

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Dove cadrà il razzo cinese? Tutte le ultime notizie sulla caduta del razzo cinese e gli ultimi rischi dichiarati per il nostro Paese. Le ultime news dall’Italia e dal mondo aggiornate in tempo reale 24 ore su 24.

Continua il monitoraggio degli esperti italiani sul rientro incontrollato nell’atmosfera terrestre del secondo stadio del razzo cinese “Lunga marcia 5B”, in caduta libera verso il nostro pianeta. Il Comitato operativo della Protezione civile ha fatto sapere che ci sono “porzioni” di 10 regioni del Centro-Sud che potrebbero essere interessate dalla caduta di frammenti. Si tratta di Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

La previsione di rientro sulla Terra è fissata per le ore 2:24 del 9 maggio. Con una finestra temporale di incertezza di 6 ore in più o in meno. La Protezione civile consiglia di stare al chiuso e non in luoghi aperti, visto che “è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici”.

Cina: rischi estremamente bassi 

La Cina ha affermato che il rischio di danni sulla Terra dalla ricaduta del suo razzo lanciato il 29 aprile per inviare nello spazio il primo modulo della stazione spaziale orbitante “è estremamente basso”. Lo ha assicurato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, dopo che gli Stati Uniti hanno avvertito che i detriti potrebbero schiantarsi su un’area abitata. “La gran parte dei componenti saranno distrutti dall’ablazione durante il rientro nell’atmosfera. E la probabilità di causare danni alle attività o alle persone a terra è estremamente bassa”, ha aggiunto Wang.

Media Cina minimizzano: nessun rischio

Secondo il cinese Global Times, i detriti del razzo lanciato dalla Cina la scorsa settimana per mandare in orbita il modulo centrale della sua stazione spaziale permanente, quello che ospiterà i tre astronauti, è probabile che cadano in acque internazionali. Una risposta che minimizza le preoccupazioni internazionali secondo cui il vettore, del peso di almeno 270 tonnellate potrebbe invece causare danni ricadendo sulla Terra. Sul rientro del Long March 5B, decollato dall’isola di Hainan il 29 aprile trasportando il modulo “Tianhe”, i tempi e le modalità restano poco chiari, ma il tabloid del Quotidiano del Popolo, la ‘voce’ del Partito comunista cinese, ha descritto le news sul razzo “fuori controllo” e che potrebbe provocare danni come una “campagna occidentale”. La situazione “non merita la creazione di panico”, sulla base degli addetti ai lavori.

Cina: nessuna minaccia per oceani

“La maggior parte dei detriti – scrive il tabloid – brucerà durante il rientro, lasciando solo una piccolissima porzione che potrebbe cadere sulla Terra, potenzialmente su aree lontane dalle attività umane o nell’oceano”, ha affermato Wang Yanan, direttore della rivista Aerospace Knowledge. Il Global Times ha anche citato l’esperto aerospaziale Song Zhongping dicendo che la rete di monitoraggio spaziale cinese terrà sotto stretto controllo le aree nella rotta di volo del razzo e adotterà misure per evitare danni alle navi in transito, mentre il carburante ecologico usato dal Long March 5B non sarebbe una minaccia per l’oceano, ha aggiunto. “Nel complesso, è un’altra promozione della cosiddetta ‘minaccia spaziale cinese’ adottata da alcune forze occidentali”, ha detto Song.

Gli Usa monitorano

Anche il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha affermato in una dichiarazione che il Comando spaziale Usa stava monitorando la posizione del razzo e che il rientro sarebbe dovuto essere intorno all’8 maggio. “Tutti i detriti possono essere potenziali minacce alla sicurezza dei voli spaziali e al dominio spaziale”, ha detto il Pentagono. Aggiungendo che il 18esimo Space Control Squadron in California offre aggiornamenti giornalieri sulla posizione del corpo del razzo dal 4 maggio.

Dove cadrà il razzo cinese? Ecco dove potrebbero cadere i frammenti in Italia

Le previsioni di rientro, ha assicurato la Protezione civile, saranno soggette a continui aggiornamenti. Questo perché legate al comportamento dello stesso razzo e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare. Nell’intervallo temporale considerato sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia. Il tavolo tecnico continuerà, insieme ai rappresentanti delle Regioni potenzialmente coinvolte, a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.

I consigli

“Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica – sottolinea la Protezione civile – è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione. E’ poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti”.

Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate. I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone. Pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici. All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi). Per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti. E’ poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da Terra prima dell’impatto. Alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo. Mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri. E dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.

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Fonte: Sky Tg 24

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