Curiosità

Gassman Ruggeri, il cantante: “Orribili gli insulti e le minacce a lui”

Gassman Ruggeri – L’intervista del Corriere della Sera a Enrico Ruggeri sul caso Gassman: dagli insulti alle minacce, passando per il Covid. Le ultime notizie di attualità, curiosità e gossip aggiornate in tempo reale 24 ore su 24.

Tutti stremati dalla pandemia e ormai anche tutti contro tutti. E così capita che Alessandro Gassmann riveli con un tweet di aver chiamato la polizia per una festa che si svolgeva nel suo condominio, in chiara violazione delle regole anti Covid, e che si scateni il putiferio. Si dividono i commenti, si sprecano gli insulti e interviene anche il cantante Enrico Ruggeri con un tweet: «Grande attore e regista… con un po’ di nostalgia per i tempi andati della Germania Est…». A Gassmann è stato dato del delatore da molti utenti ed è stato anche minacciato di morte.

Gassman Ruggeri, l’intervista del cantante al Corriere della Sera

Ruggeri, l’ennesimo putiferio su Twitter… Qual era la sua intenzione vera: attaccare Gassmann?
«Ancora una volta, mi rendo conto che oggi su Twitter tutto diventa enorme. Se quella battuta l’avessi fatta ad Alessandro a cena insieme, ne avrebbe riso anche lui. Mi dispiace molto la contrapposizione e il malcostume di cui spesso sono stato vittima anche io».

Di cosa parla esattamente?
«Che se non sei d’accordo con qualcuno lo attacchi sul privato, sul professionale. Mi hanno detto “hai una voce di m..” e altre cose del genere solo per esprimere il loro dissenso. Subito si delegittima la vita delle persone».

Dunque ora lei si è ritrovato nemico di Alessandro Gassmann senza volerlo?
«Esatto. Ho letto insulti su di lui, la sua famiglia, suo padre. Una cosa orribile. Alessandro è un grande attore e regista che ha un peso (il cognome) terribile da portare, ma lo porta egregiamente. Il suo film “Il premio” è bellissimo. Questa guerra di tutti contro tutti – che Hobbes aveva previsto secoli fa – è terribile. E twitter amplifica le controversie».

Entriamo nel merito della questione: se vede 30 persone assembrate senza mascherina cosa fa? Tace, interviene, chiama le forze dell’ordine?
«Non so rispondere. Posso dire però che se lo faccio, lo farei sempre e per tutto. Se vedo uno che ruba una macchina, uno che picchia la fidanzata, se alla Stazione Centrale vedo tre tizi che si scambiano una bustina».

Lei in questo anno è sempre stato critico sulle regole. Che però sono necessarie
«Bisogna vedere che regole sono. Non capisco perché in mezzo alla strada devo mettere la mascherina. Se entro in un negozio la metto, ma se sono all’aperto no. In un vicolo stretto con 50 persone la metto, sì».

Altre regole che fatica a comprendere?
«Ristoranti aperti a pranzo e a cena no. Ci stanno abituando a obbedire a regole che non capiamo, e non è un bel segno se guardiamo indietro nella storia».

Le regole servono per evitare degenerazioni. Non tutti sono dotati di buon senso. Sarebbe una vera tragedia senza paletti
«Non sono medico, immunologo o virologo – i quali peraltro non sono d’accordo su niente – ma osservo che da un anno dibattiamo di qualcosa che non è oggettivo. Ci sono cento pareri diversi. Io ne faccio una questione filosofica: non possiamo rinunciare a vivere per paura di morire».

L’hanno chiamata negazionista. Rifiuta questa etichetta?
«È una parola sgradevole. Come faccio a negare la realtà? La pandemia è oggettiva. Penso che ci poteva essere un altro modo di gestirla. La narrazione è stata sbagliata. Hanno scritto di alcune persone famose morte per Covid e io so per certo che non era vero. Un uomo di 32 anni, in coma irreversibile da tre anni per una pallottola in testa, hanno detto che è morto di Covid (che forse ha preso in ospedale). Questa è una distorsione».

Il mondo dello spettacolo, come altri settori, sta soffrendo molto
«Il mondo dello spettacolo è stato umiliato. Quella frase “I cantanti che ci fanno tanto divertire” è un macigno che pesa su chi l’ha pronunciata, più che su di noi».

Tanti artisti chiedono di riaprire teatri, stadi, di tornare a cantare
«Tantissimi miei colleghi mi fanno congratulazioni segrete per sms. Io ci metto la faccia, loro tacciono».

In questo anno, tra le immagini dei mezzi militari a Bergamo che trasportano le bare o gli ospedali al collasso, non ha mai avuto un momento di scoramento o di paura?
«Paura mai. Ho superato la paura della morte. Certo le immagini mi hanno fatto riflettere molto. »

Alla fine cosa direbbe ad Alessandro Gassmann?
«Spero di rubargli una battuta, a cena, al ristorante. Aperto ovviamente».

alessandro-gassman-twitter-polemiche

Fonte: Corriere della Sera

Riccardo

View Comments

  • My brother recommended I would possibly like this blog.
    He was once entirely right. This post actually made my day.
    You can not believe simply how so much time I had spent for this info!

    Thank you!

  • It is in point of fact a great and helpful piece of info.

    I am glad that you shared this useful information with us.
    Please keep us informed like this. Thank you for sharing.

Share
Published by
Riccardo

This website uses cookies.