Patentino vaccino – Lo scontro tra la Regione Lazio ed il Governo sull’istituzione di un patentino vaccinale anti Covid. Le ultime notizie sul coronavirus dall’Italia e dal mondo tutte le ultime news aggiornate in tempo reale.

La Pisana accelera e detta i tempi. Il Governo frena. Il nuovo scontro tutto a distanza tra Regione e Ministero della Salute si gioca sul patentino vaccinale. Che, nel Lazio, si potrà scaricare online già a partire dal 15 febbraio. “Prematuro”, dice il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. La questione è tutta legata non solo alla tempistica, ma anche ai dati che dovrebbero essere alla base del patentino.

Secondo l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, il patentino d’immunità dovrebbe attestare, inizialmente, l’avvenuta vaccinazione e diventare, successivamente, un “passepartout” per entrare al cinema, al teatro, nelle palestre. Ma il ministero mette le mani avanti: “Il vaccino ti protegge dalla malattia, ma potresti portare con te il virus e trasmetterlo agli altri – ragiona Sileri -. Siccome tutti questi sono dati ancora parziali, è chiaro che il passaporto può avere un ruolo, ma in questo momento è prematuro parlarne. Se dovesse arrivare una nuova variante che elude il vaccino puoi avere anche un passaporto vaccinale, ma rischia di essere inutile”.

Sul patentino vaccinale si allarga il fronte del no, insomma.

Patentino vaccino, scontro tra D’Amato e Sileri

La querelle a distanza tra D’Amato e Sileri arriva, infatti, pochi giorni dopo l’intervista a Repubblica del professor Francesco Le Foche, immunologo-infettivologo al Policlinico Umberto I di Roma, che aveva dichiarato: “Ad oggi sono troppo poche le persone vaccinate, sebbene ad essere coinvolte siano le persone più a rischio. Aspetterei il periodo estivo prima di metterlo in circolazione. Ancora è troppo presto”. Le Foche ne fa una questione anche “elitaria e discriminatoria”. Se diventasse operativo già a metà febbraio, per Le Foche “una fetta importante di cittadini verrebbe discriminata due volte: la prima, perché il calendario delle vaccinazioni ministeriale dà priorità, giustamente, alle categorie più a rischio, lasciando comunque indietro ancora molti; la seconda, perché il patentino si trasformerebbe di fatto in una ‘carta’ elitaria, creando una condizione sociale che andrebbe interpretata”.

Ovvero questo comporterebbe avere “cittadini di serie A e di serie B”. Cautela, anzitutto. “Fra qualche mese se ne potrà discutere a livello globale non solo per l’Italia”, gli dà manforte Sileri. Un concetto questo portato avanti anche da Le Foche: “Visto il momento storico pandemico, sarebbe utile un coordinamento dell’Ue, per realizzare un patentino europeo più che territoriale, validato e riconosciuto dall’Unione Europea. Decidere di attivarlo ora è non solo affettato, ma anche discriminante”.

Fonte: Repubblica