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Laura Ziliani, 55enne scomparsa a Temù: aumentano gli indagati

Laura Ziliani – Le indagini e gli indagati dopo la scomparsa di Laura Ziliani di 55 anni, sparita improvvisamente l’8 maggio a Temù. Le ultime notizie di attualità dall’Italia tutte le ultime news dal mondo aggiornate in tempo reale.

Si allarga l’inchiesta sulla scomparsa di Laura Ziliani, la donna di 55 anni svanita nel nulla l’8 maggio scorso a Temù, nel BrescianoOltre alle due figlie della donna, di 19 e 27 anni, la Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati anche il fidanzato della figlia maggiore, trentenne originario della Bergamasca. Stando a quanto riporta il Giornale di Brescia, i tre sono indagati in concorso per omicidio volontario e occultamento di cadavere. In una Temù scossa dagli eventi e dal relativo clamore mediatico, ieri i Carabinieri della scientifica hanno lavorato dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio nell’appartamento di vicolo Ballardini a Villa Dalegno, alla ricerca di tracce ed elementi che possano aiutare a capire quale sia stata la sorte di Laura Ziliani.

La donna era uscita di casa per una passeggiata sui monti dove era cresciuta e dove era solita rifugiarsi nei fine settimana e nelle vacanze dopo che, rimasta vedova cinque anni fa, aveva lasciato la Valcamonica per trasferirsi a Brescia con le due figlie più giovani, di 25 e 19 anni (di cui una affetta da una grave forma di autismo). Dell’ex vigilessa non si sono più avute notizie, nonostante avesse assicurato che sarebbe rientrata a breve per mantenere l’impegno di un appuntamento preso con una delle figlie. Ricerche condotte a più riprese, impegnando decine e decine di uomini del Soccorso alpino e volontari, e poi interrotte quando, un paio di settimane fa, nel greto del torrente Fiumecolo, vicino alla confluenza con l’Oglio, era stata recuperata una scarpa della donna.

Laura Ziliani, le indagini

Un rinvenimento che, insieme a qualche incongruenza delle testimonianze raccolte in famiglia, aveva portato la Procura ad aprire un fascicolo per omicidio, con l’iscrizione nel registro degli indagati della figlia maggiore — 27 anni, fino a pochi giorni fa occupata come fisioterapista in una casa di riposo dell’Alta Valcamonica — e della più piccola, praticante nello studio di un commercialista di Brescia. Un atto dovuto, che non indica la certezza della colpevolezza ma dal punto di vista tecnico-giuridico consente di compiere ulteriori accertamenti. Come quelli svolti ieri, non i primi, nella casa di Villa Dalegno Nei giorni della scomparsa di Laura Ziliani infatti le figlie, di 27 e 19 anni, erano a Temù; presente anche il fidanzato, per sorvegliare alcuni lavori in corso per trasformare parte dell’abitazione in un bed&breakfast.

I lavori si erano però fermati subito dopo la scomparsa di Laura Ziliani. Le indagini, coordinate dal pm Caty Bressanelli e condotte dai Carabinieri, sono in una fase delicata: le figlie sono state sentite più volte per ricostruire le ultime ore prima della sparizione dell’ex vigilessa che un escursionista ha raccontato di aver visto lungo un sentiero quella mattina dell’8 maggio. Tuttavia la testimonianza non convincerebbe gli investigatori (potrebbe non trattarsi di lei). Spunti d’indagine arrivano dal telefono cellulare della donna rinvenuto in garage e dal gps (che non si trova) utilizzato dall’ex vigilessa per le sue escursioni, ma del quale non è stato possibile rilevare alcun segnale. Intanto a Temù si vive con preoccupazione, ma il sindaco Giuseppe Pasina prova a pensare positivo. «Mi auguro che si sia allontana per farsi un’altra vita, piuttosto che immaginarla sotto qualche centimetro di terra».

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Fonte: Corriere della Sera

Riccardo

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