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Andrea Pignani, uccide 2 bambini e il vicino senza motivo poi si suicida

Andrea Pignani – Il killer della strage di Ardea: ecco come ha ucciso i piccoli Daniel e Davide Fusinato. Le ultime notizie dall’Italia e dal mondo aggiornate in tempo reale 24 ore su 24.

Ancora qualche istante e sarebbero tornati a casa per il pranzo. Una breve pedalata in bici, solo poche decine di metri, dopo aver passato la mattinata a casa della nonna e sui prati del complesso residenziale di Colle Romito, ad Ardea, a sud di Roma. Daniel e David Fusinato avevano dieci e cinque anni. Vivevano con mamma Carol e papà Domenico in una villetta in via degli Astri, all’estremo sud del Consorzio circondato dal verde e abitato da 8 mila persone. In un attimo un folle, Andrea Pignani, 34enne romano del Laurentino, ha spezzato le loro tenere esistenze.

Li ha uccisi senza pietà a colpi di pistola lasciandoli lì, sul prato, con le bici accanto. Poi ha puntato l’arma contro un vicino di casa, Salvatore Ranieri, 74 anni, anche lui in sella a una bicicletta, giustiziandolo perché aveva cercato di fare qualcosa per soccorrere i bambini. Infine è scappato verso casa, in viale Colle Romito, si è chiuso in mansarda, si è sdraiato sul letto e si è suicidato con la stessa arma. Non ha mai risposto alle telefonate del negoziatore delle teste di cuoio dei carabinieri che avrebbe voluto intavolare una trattativa per farsi aprire la porta.

Una strage ancora senza un motivo che spezza il cuore e pone una valanga di interrogativi sul movente — se c’è — di quanto accaduto. Fino a ieri sera i carabinieri, coordinati dalla Procura di Velletri, hanno cercato di individuarlo con le testimonianze di chi poco prima di mezzogiorno si trovava a passare fra via degli Astri e viale della Corona Boreale. I racconti sono confusi, per ora si crede solo a ciò che finisce a verbale. 

Fra le ipotesi anche quella di una vendetta nei confronti del padre di Daniel e David, ai domiciliari per scontare una condanna a due anni al termine di un’indagine sul clan scissionista Triassi di Ostia contrapposto agli Spada, con il quale secondo alcuni Pignani, ingegnere informatico senza un’occupazione, avrebbe avuto un litigio in mattinata. Fatto però smentito da chi indaga, che sembra prediligere la pista delle vittime occasionali di una persona disturbata, con manie di persecuzione, che aveva nascosto la pistola d’ordinanza del padre guardia giurata morto l’anno scorso.

Andrea Pignani, il suicidio dopo la follia

Dopo gli spari, con il 34enne in fuga, Colle Romito è piombato nell’incubo. Dalle chat dei residenti è partito un tam-tam disperato che ha raggiunto anche chi si trovava in spiaggia, a pochi chilometri: i genitori sono corsi a portar via i bambini dai prati dove stavano giocando, gli anziani si sono chiusi in casa. Le strade si sono svuotate. Il complesso è stato circondato dai carabinieri, anche con i reparti pronto intervento antiterrorismo Api e Sos, due elicotteri del 118 sono atterrati in un campo ma le équipe mediche non hanno potuto fare nulla per i bambini e per il 74enne. Poi è stata la volta del velivolo del Gis (il Gruppo di intervento speciale) dell’Arma: il blitz dei carabinieri con i fumogeni e le armi spianate ha portato solo alla conferma che Pignani si era tolto la vita, probabilmente poco dopo essersi rintanato nella sua mansarda.

«Questa era un’isola felice — dice un residente —, ci venivano ad abitare anche politici e personaggi famosi. Tutta un’altra storia rispetto a certi posti di Ardea, con le bande di mafiosi. Ma da un po’ qui prendono casa persone poco raccomandabili, ed ecco quello che succede». Sarà ora l’autopsia a chiarire se Pignani, che era incensurato, a parte una denuncia per minacce alla madre nel maggio 2020, abbia agito sotto effetto di qualche medicinale o altra sostanza.

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Fonte: Corriere della Sera

Riccardo

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